Il lessico del cuore – Nino Buonocore - (commento di Pino Fanelli da “Se Vuoi” )
Nino Buonocore ha scritto alcune delle pagine più belle della musica italiana, pezzi come "Rosanna" e "Scrivimi" sono entrati nel cuore degli appassionati. Ora, dopo 9 anni d'assenza, è tornato con un nuovo album dal titolo "Segnali di umana presenza": 12 canzoni in cui racconta la sua sfera più privata e difficoltà del vivere attuale. Il brano-manifesto dell'album è "Il lessico del cuore".
Forse ci vorrebbe una rivoluzione non farebbe un po' di confusione, dentro una vita da tiro a segno,
che tanto già lo sai che
non vinci mai... Tutto prenderebbe un'altra direzione oltre la politica e la religione ci sono uomini che non capisco
ci sono troppi fatti che... io non resisto!
Ah, se la storia potesse cambiare! quante cose potrebbe insegnare, il lessico del cuore!
Forse ci vorrebbe una rivoluzione per tornare ad essere delle persone in questo mondo che alza la voce che non ti ascolta mai,
dimmi “come fai”?
E mentre diamo tutto per scontato,
è amare che rimane ancora complicato...
perché non basta il lampo
di un abbraccio, bisogna metterci
anche più coraggio...
Forse ci vorrebbe una rivoluzione, tendere ad un’umana dimensione.... per accorciare un po' le distanze
tra noi e chi ha
ancora meno di noi... Ritornare a vivere è la soluzione, diffidando da ogni vuota imitazione... Ci sono buone idee da liberare, basta trovare un modo per comunicare... Ah, se la storia potesse cambiare…
“Forse ci vorrebbe una rivoluzione… per tornare ad essere delle persone… tendere ad un’umana dimensione”:il termine “rivoluzione” è provocatorio, per dire che è ora di svegliare le coscienze e rimettere l’uomo al centro. Il mondo tecnologizzato ha svuotato il nostro vivere quotidiano della sua profondità. Contano più la forma, l’apparire, l’avere, a scapito dei diritti fondamentali dell’uomo. Non è più l’uomo il fine dello sviluppo, ma l’economia, la scienza e la tecnica con l’incontrollata volontà di manipolare e violentare la vita umana e l’intero ecosistema.
“Tutto prenderebbe un’altra direzione oltre la politica e la religione”:troppo spesso la politica diventa strumento per difendere interessi di parte, scenario di sterili contrapposizioni che non portano alla soluzione dei reali problemi della comunità civile, né riflettono la ricerca del bene comune... Anche la religione non sempre ha avuto il coraggio di indicare una direzione diversa e non sempre è stata credibile nel suo operato. Politica e religione devono recuperare la loro funzione di servizio al bene comune e di difesa della dignità dell’uomo senza compromessi e senza paura.
“se la storia potesse cambiare! Quante cose potrebbe insegnare, il lessico del cuore!”:la storia può cambiare! È responsabilità di ognuno rimboccarsi le maniche... E ciò può avvenire se ascoltiamo il cuore. Il cuore, nella concezione biblica, non è la sede di vaghi sentimentalismi ma la sede della coscienza, il centro decisionale che ci fa da guida nelle nostre azioni, è il luogo dove Dio ci parla. E allora ascoltiamolo di più per dare “segnali di umana presenza”.
“in questo mondo che alza la voce che non ti ascolta mai”:c’è bisogno di silenzio, di ascolto, di relazioni in cui ciascuno è accolto e rispettato per quello che è. La prepotenza deve cedere il passo alla tenerezza, le parole vuote alla pienezza del silenzio.
“è amare che rimane ancora complicato... perché non basta il lampo di un abbraccio, bisogna metterci anche più coraggio”:“è difficile amare liberamente senza condizionamenti esterni, ma questo sentimento è l’unico che non ci hanno ancora rubato” dice l’autore. L’amore, con il suo “lessico del cuore” è l’unica strada per cambiare il mondo. C’è bisogno di un amore che non si muova nello spazio del puro calcolo ma della gratuità.
“per accorciare un po’ le distanze tra noi e chi ha ancora meno di noi”:è un appello alla solidarietà con quelle che Papa Francesco chiama “periferie esistenziali”. C’è da avere il coraggio di uscire per incontrare le povertà sociali che portano all’emarginazione e quelle spirituali della lontananza da Dio e della mancanza di punti di riferimento forti...
“Ci sono buone idee da liberare, basta trovare un modo per comunicare”:con ottimismo Buonocore dice: «l’uomo ha mille risorse ma non si deve adeguare alla superficialità e all’insipienza. Bisogna che egli si attivi, che si spogli dei ruoli imposti per sfuggire al pericolo dell’omologazione verso il basso».
PER RIFLETTERE: àCome recuperare oggi la centralità della persona?àQuale ruolo per la politica e la religione? àCosa significa per te “lessico del cuore”?àQual è la strada per cambiare il mondo?àHai qualche “buona idea da liberare”?